aida del webPer ricordare concetti semplici l’uomo utilizza acronimi o abbreviazioni lessicali. Ecco un acronimo utile a ricordare quali devono essere le caratteristiche di un prodotto web destinato a fare traffico e risultato.

L’AIDA

L’aida come acronimo sta per Attenzione Interesse Desiderio e Azione

Quando si progetta una pagina web o meglio un contenuto web multimediale, si dovrebbe sempre tenere a mente se questo contenuto ha gli elementi per destare l’attenzione minima necessaria per far rimanere sulla pagina, l’interesse per far si che la lettura o l’osservazione possa essere minima necessaria. Di conseguenza l’oggetto se ben progettato dovrebbe suscitare un desiderio (acquisto o download ) e infine se la pagina e ben progettata il fine della stessa dovrebbe far fare una azione al visitatore. Una sola azione possibile è sempre aspicabile sul web per portare il visitatore ad uno stadio diverso da quello iniziale e per semplicità di utilizzo.

Riassumiamo: come progettare un oggetto web od un oggetto utile al webmarketing? Se progettato con finalità realistiamente utili dovrebbe in buon sostanza rispettare la regola del marketing denominata AIDA.

L’aida fa si che la progettazione tenga conto delle basi del marketing tradizionale. Un testo, un immagine, un contenuto o l’insieme di questi, un video o qualsiasi contenuto per le azioni di webmarketing (campagne pubblicitarie o campagne per la richiesta di azioni)

Come testare se l’aida utilizzata è funzionale ai nostri obbiettivi? Il prodotto marketing o meglio la sua comunicazione nel web dovrebbe essere testata per via enpirica e sperimentale da persone di varia estrazione sociale e culturale. So per esperienza che è più facile a dirsi che a farsi ma il concetto importante da tenere conto che spesso quello che piace a noi non sempre trova corrispondenza nella massa o nel segmento di clienti alla quale ci riferiamo. Ti suggerisco di testare la tua comunicazione partendo dai tuoi amici, conoscenti, colleghi e ancora meglio estranei…

La pagina web di introduzione al tuo sito o ai tuoi contenuti, la tua pubblicità deve in pratica avere un forte elemento che suscita l’attenzione.
Questo elemento deve portare lo sguardo sul tuo oggetto. Ma ciò non basta….la cosa deve rientrare nella sfera di interesse della persone. Tra l’attenzione e l’interesse sicuramente si iniziano a filtrare ed eliminare delle persone che magari non hanno nessun interesse nel continuare la visita.

La comunicazione veloce non è quella razionale o formale..ma quella emozionale.Il terzo passo è quello di suscitare un desiderio. Che sia un desiderio eticamente corretto (che non possa minimamente danneggiare altri ) è sicuramente la prerogativa di un webmarketer nche segue regole morali ed etiche corrette e valide in una cultura che ha perso la parte valoriale. Il desiderio che viene suscitato con la comunicazione emozionale dovrebbe portare a far agire la persona costruttivamente. Non penso solo a casi di compravendita ma anche di aiuto sociale come il fundraising o come il reclutamento di volontari per azioni di servizio sociale valide e costruttive (non solo per scopi di lucro e business puro). L’azione che viene proposta deve essere chiara, corretta, monofunzionale e sicuramente utile ad entrambi (non solo a chi eroga il servizio).

L’aida così si pone come un piccolo acronimo utile per ricordare al webmarketer il giusto approccio nella comunicazione e progettazione dell’azione di marketing. L’azione di marketing potrebbe essere progettata in funzione dell’azione da far svolgere agli stakeholder e ai clienti in genere. Sicuramente un team è in grado di fare una progettazione di qualità superiore che quella fatta da un singolo professionista ma la gestione di un team webmarketing merita sicuramente uno studio ben complesso.

Marco Palladino
(Italy-Turin)

 

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